Siamo abituati a immaginare il bue vicino all’asinello nella notte più conosciuta al mondo. Grazie invece a un dialogo spontaneo tra bambini e bambine di scuola dell’infanzia ecco che il Bue si trasforma in Due: L’asino e il due diventa il titolo che ben descrive una insolita galleria d’arte ospitata dalle pareti esterne di uno stavolo friulano costruito all’inizio dell’Ottocento in una borgata di montagna (Fielis). 

Un enorme prato fiorito verticale con 4 metri di altezza e quasi 3 di larghezza propone un pezzo di natura vista dalle mani e dagli occhi dei più piccoli. È la prima installazione che permette di immaginArti il futuro anche in modo divergente: solitamente i ruderi si ristrutturano, si abbandonano, si demoliscono. Grazie all’arte dei bambini e delle bambine nasce una nuova piccola ipotesi che realizza un luogo inatteso dove fermarsi a fare una foto, approfittare per un picnic.

Nel mese di agosto è prevista una visita guidata a un gruppo di 53 insegnanti e un laboratorio artistico-didattico per riflettere sulle possibilità che spazi inutilizzati e inattesi possono mettere a disposizione della comunità educante.