Hai mai fatto una sfilata?
Summer School
Vinaio – Val di Lauco, 29-31 luglio 2021
Negli ultimi giorni di luglio l l’ex latteria di Vinaio e il rifugio in Val di Lauco si sono riconfermati luoghi magici in cui l’arte, sperimentata in modo laboratoriale, ha di nuovo mostrato il suo altissimo potenziale educativo.
Come ideare, progettare, realizzare una sfilata? Quali figure vi entrano in gioco, oltre e più delle top model? Cos’è la moda? Queste le domande alla base della seconda summer school di Terre d’incanti, una nuova sfida lanciata da Alessandra Falconi a cui hanno risposto con entusiasmo una cinquantina di ragazze e ragazzi di tutta la Carnia, del gemonese e della Romagna.
Nella scoperta e nella sperimentazione dell’arte della moda i partecipanti hanno avuto la fortuna di incontrare ed essere guidati da due figure d’eccellenza: Hervé Tullet, artista conosciuto in tutto il mondo, e Samuel Ottaviani, stilista professionista ex-Armani. A partire da un curioso e divertito confronto diretto con Tullet e le sue opere, i ragazzi e le ragazze sono stati coinvolti prima in un atelier collettivo e poi in un lavoro individuale in cui hanno preso dimestichezza con i segni grafici e i colori (e i loro effetti emozionali), che hanno poi dettato lo stile della sfilata, finendo per rinnovare anche le tradizionali calzature carniche, gli scarpetz, confezionati dagli stessi partecipanti sotto le attente direttive della maestra locale Susy Gortan.
Il quaderno fornito ai ragazzi e alle ragazze su cui hanno potuto prendere appunti e disegnare le bozze del loro progetto.
Con ago, filo e stoffe rosse, gialle e blu hanno poi messo in moto la propria creatività, immaginando e realizzando vestiti e accessori grazie alla guida esperta e paziente di Ottaviani. Quest’ultimo ha raccontato loro anche la storia della moda; ha sottolineato come questa non sia fatta solo di abiti, ma soprattutto di immaginari e istanze sociali e come l’abbigliamento sia una forma particolare per parlare di se stessi, delle proprie emozioni, del proprio carattere: un invito quindi a non omologarsi alla tendenza del momento, ma a scegliere consapevolmente come vestirsi per esprimere il proprio io.
Si è trattato di un lavoro intenso: come tutti i linguaggi artistici, anche la moda richiede nel momento dell’esecuzione grande concentrazione e capacità di ascolto; permette inoltre di sentirsi liberi di scegliere a cosa dare vita e al contempo di vivere un senso di stupore nello scoprire che gesti e materiali ordinari celano possibilità straordinarie.
Nel ricco e colorato spettacolo finale, i corpi dei ragazzi e delle ragazze accompagnati da oggetti di scena originali hanno saputo muoversi in modo armonico, diventando essi stessi delle opere d’arte, che hanno emozionato il pubblico: d’altronde, com’è noto, l’arte è in grado di suscitare emozioni universali, capaci di coinvolgere in maniera empatia non solo chi le realizza, ma anche chi ne fruisce.
Il racconto dal “backstage”: