Un laboratorio “in serie” con Marco Dussin
Dal 15 al 19 aprile 2024 [Dispensa materiale]

Le strutture naturali dialogano con la tecnologia per immaginare nuovi paesaggi di montagna. Gli elementi naturali, come il vento, interagiscono con gli elementi conduttivi applicati alle piante, i microscopi ci aiutano a scoprire conifere rare, nuovi dispositivi tecnologici permettono di tradurre in frequenze sonore lo scorrere dei liquidi nelle piante, materiali naturali e vecchi strumenti dei mestieri contadini sono raccolti in storie e suoni da costruire con app e smartphone.

L’obiettivo è vivere gli spazi in natura integrando gli strumenti digitali e allo stesso tempo mettere alla prova gli strumenti digitali in luoghi meno scontati come quelli selvatici e boschivi.

Lo scopo del laboratorio è stato ragionare sul concetto STEM della circuitazione (elettrica, del vento) e fare un parallelo con il modo in cui mettiamo in circolo il nostro sapere, le nostre emozioni, e lavoriamo assieme.

Per questo il percorso è stato organizzato in modalità “tinkering”, permettendo ai partecipanti di apprendere “quanto basta” per poter iniziare a fare i propri esperimenti, lavorando in gruppetti.


Far brillare il respiro, sfruttando i circuiti elettrici e le onde sonore

Testo di ispirazione

Attività a gruppetti. Abbiamo costruito assieme una piccola scheda elettronica (un relè) che attivata dal soffio ha acceso dei led da mettere attorno alle piante all’interno (non sarà un progetto resistente alle intemperie ma a batteria). Lo abbiamo reso bello come qualcosa che ci invita a soffiare dentro


Far suonare l’aria, sfruttando il suo circuitare

Abbiamo costruito delle girandole musicali con i carillon. Le abbiamo decorate e le abbiamo installate in giardino.

L’ispirazione iniziale

Far suonare i nostri corpi, in connessione

L’ispirazione iniziale